Sono il papà di Alessandro Rocca e anche a nome di mia moglie Mariantonia e degli altri tre nostri figli Francesco, Marco e Davide, voglio esprimere in questa sede il nostro profondo orgoglio nell’avere Alessandro come Cantore nel coro del Duomo.
Siamo profondamente consapevoli che nostro figlio ha fatto un salto enorme nel suo normale percorso educativo accettando di affrontare una responsabilità così gigantesca che io da adulto Cristiano e Cattolico faccio fatica a comprendere nella sua interezza, ma rifletto anche sul fatto che Dio nella sua semplicità si serve anche della semplicità dei bambini per scuotere gli adulti nella fede, compreso il sottoscritto.
L’effetto della musica e canto , con i bambini protagonisti, riescono a renderci devozionalmente percepibile e con non poca emozione la presenza di Dio nella Liturgia, si ha proprio la nitida sensazione di toccare fisicamente un infinitesimo della sua immensità che ancora non c’è dato di scoprire in maniera completamente tangibile e nella sua interezza.
Questo incommensurabile effetto si unisce al mio personale orgoglio di contribuire, attraverso l’educazione che abbiamo dato ad Alessandro e che gli ha consentito di entrare nel coro, di esprimere l’anima, la tradizione e l’identità della nostra gente rafforzando il senso di appartenenza.
Non voglio dilungarmi di più ma ci tenevo a condividere il mio pensiero e la mia soddisfazione con tutti voi.
Certo Alessandro resta comunque un bambino e come tale ha bisogno della presenza vigile dei suoi genitori nel percorso educativo e di crescita che deve affrontare nella sua vita, devo comunque riconoscere che è partito con una enorme marcia in più e per questo ringrazio gli educatori; nel contempo incoraggio tutti ad accompagnare, con l’immancabile aiuto di Dio e con il giusto equilibrio e serenità, questi bambini nel loro percorso di Cantori che oltre ad essere un compito e una responsabilità è anche una grande e difficile Missione.
Cappella Musicale del Duomo di Milano
Cappella Musicale del Duomo di Milano 
Una risposta su “Nuovi ingressi”
Sono il papà di Alessandro Rocca e anche a nome di mia moglie Mariantonia e degli altri tre nostri figli Francesco, Marco e Davide, voglio esprimere in questa sede il nostro profondo orgoglio nell’avere Alessandro come Cantore nel coro del Duomo.
Siamo profondamente consapevoli che nostro figlio ha fatto un salto enorme nel suo normale percorso educativo accettando di affrontare una responsabilità così gigantesca che io da adulto Cristiano e Cattolico faccio fatica a comprendere nella sua interezza, ma rifletto anche sul fatto che Dio nella sua semplicità si serve anche della semplicità dei bambini per scuotere gli adulti nella fede, compreso il sottoscritto.
L’effetto della musica e canto , con i bambini protagonisti, riescono a renderci devozionalmente percepibile e con non poca emozione la presenza di Dio nella Liturgia, si ha proprio la nitida sensazione di toccare fisicamente un infinitesimo della sua immensità che ancora non c’è dato di scoprire in maniera completamente tangibile e nella sua interezza.
Questo incommensurabile effetto si unisce al mio personale orgoglio di contribuire, attraverso l’educazione che abbiamo dato ad Alessandro e che gli ha consentito di entrare nel coro, di esprimere l’anima, la tradizione e l’identità della nostra gente rafforzando il senso di appartenenza.
Non voglio dilungarmi di più ma ci tenevo a condividere il mio pensiero e la mia soddisfazione con tutti voi.
Certo Alessandro resta comunque un bambino e come tale ha bisogno della presenza vigile dei suoi genitori nel percorso educativo e di crescita che deve affrontare nella sua vita, devo comunque riconoscere che è partito con una enorme marcia in più e per questo ringrazio gli educatori; nel contempo incoraggio tutti ad accompagnare, con l’immancabile aiuto di Dio e con il giusto equilibrio e serenità, questi bambini nel loro percorso di Cantori che oltre ad essere un compito e una responsabilità è anche una grande e difficile Missione.
Teobaldo Rocca