È morto ieri Pietro Mennea, primatista del mondo nei 200 metri, in seguito a un male incurabile, all’età di 60 anni. Nato a Barletta, all’età di 19 anni conquista il sesto posto nei 200 metri nei Campionati Europei, l’anno dopo il podio, con un bronzo, alle Olimpiadi di Monaco. L’oro arriva negli europei di Roma, nel 1974, nei 200 metri e, nel 1979, all’Universiadi di Città del Messico, non solo conquista un altro oro, ma entra nella storia correndo (sempre i 200 m) in 19 secondi e 72 centesimi, un record rimasto imbattuto per 17 anni! Altro record imbattuto, quello nel 1983, nei 150 metri, percorsi sulla pista dello Stadio Comunale di Cassino in 14 secondi e 8 decimi!
Ma la “Freccia del Sud”, come era stato soprannominato, non fu solo grande sportivo, ma grande uomo di cultura, con ben 4 lauree in giurisprudenza, scienze motorie, lettere e scienze politiche. Sarà parlamentare europeo dal 1999 al 2004, scriverà ben venti libri, sarà docente universitario…
Muore così una vera e propria leggenda dello sport italiano, l’europeo in assoluto più veloce di tutti, nonostante un fisico ben lontano dai velocisti che siamo oggi abituati a vedere.