Nel 1386 fu posta la prima pietra del Duomo di Milano, dedicato a Santa Maria Nascente, per volere dell’arcivescovo Antonio Saluzzo. Alta 108 metri e mezzo, lunga 158 e larga 96, con 150 doccioni e 135 guglie è per grandezza la terza cattedrale al mondo, dopo San Pietro e quella di Siviglia. A volere la costruzione gotica fu poi l’allora signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti. La cattedrale fu consacrata dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1572, nonostante non fosse ultimata. Le ultime guglie furono poste solo dopo la metà del Settecento e nel 1813 la realizzazione fu completa (ma l’ultima porta fu posizionata solo nel 1965).
Alcune curiosità sul Duomo? Eccone alcune!
Fino alla metà del XIX secolo, gli orologi di Milano erano regolati dalla meridiana del Duomo. Un foro sul soffitto cattura un raggio di luce che cade sul pavimento: quando la luce segnava mezzogiorno si dava un segnale e la campana del Cordusio, vicino a Piazza Mercanti, suonava. Sul mezzogiorno del Duomo si regolavano le attività commerciali.
Vicino alla sagrestia settentrionale, c’è un quadro che raffigura la Vergine, detto della Madonna delle Rose. Nel dipinto non c’è ombra di un fiore, ma il suo nome è legato a una leggenda. Nel 1409 Milano era assediata dagli eredi di Bernabò, ostili all’allora signore di Milano Giovanni Maria Visconti. La città, non avendo più armi per difendersi, decise di saccheggiare il cantiere del Duomo. Una donna molto devota aveva paura delle conseguenze divine e così ogni giorno si recava davanti all’antico quadro portando un mazzo di rose. Un giorno trovò il mazzo di qualche giorno prima appassito e si mise a piangere pregando per la salvezza del figlio ferito in battaglia. Le rose rifiorirono: di qui il nome del quadro.
Dal lato di corso Vittorio Emanuele, il transetto è chiuso, murato. Ma secondo le intenzioni dei costruttori qui doveva esserci una grande porta, aperta sulla strada (come avviene dall’altra parte della cattedrale). Poiché nel Quattrocento da quel lato si trovava il mercato, molti proprietari di carretti e mulattiere attraversavano la cattedrale passando appunto da quella porta. E nessuna legge riusciva a fermare quel via vai. Così l’arcivescovo Borromeo prese la decisione di murare il transetto.
Tra le statue più strane c’è quella a opera di Marco d’Agrate, raffigurante San Bartolomeo scorticato, con la pelle gettata sulle spalle a mo’ di mantello. La statua si trovava all’esterno, ma fu posta in chiesa perché spaventava i bambini -ora si trova, entrando dalla porta laterale, sulla destra.
Tra le decorazioni esterne ci sono teste di esseri mostruosi, talvolta demoni. Queste decorazioni venivano lasciate alla fantasia dei singoli scalpellini e sono tutte diverse tra loro. Secondo una leggenda il demonio comparve in sogno a Gian Galeazzo Visconti, ordinandogli di edificare un tempio al diavolo. Di qui la decisione di inserire le figure demoniache. In realtà erano comuni nella tradizione del “bestiario” medievale; si raffiguravano mostri per spaventare le forze del male.
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